sabato 26 gennaio 2008

Bordo misto violetto (prove tecniche)

Profondità e lunghezza: 80 cm per 3,50 m (in pratica, un bordino ristretto).
Esposizione: a sud, ma in ombra per buona parte della giornata causa cedri et al.
Foto: oggi pomeriggio.
Personaggi e interpreti (in ordine di apparizione stabilito dal sw di blogger):


Campanula poscharskyana (fioritura da fine giugno)

nella parte più ombreggiata del bordino. In due nuances.

Scille (marzo)

autoctone, ma deportate di un paio di metri


Triteleia laxa (fine maggio, dicono)

bulbilli interrati nel dicembre 2006 e sino ad ora mai visti fioriti

[update 17/02/2008: non è Triteleia manco per caso e non è neppure violetto!]


Muscari armeniacum (marzo)


partiti di slancio al primo sole ed ora parecchio spettinati



Phlox subulata (aprile)

piuttosto malmessa



Ed inoltre (esageriamo): tulipani "violet purple triumph". Interrati lo scorso novembre, al momento risultano: non pervenuti.

(Lo spirito di Gertrude J. s'aggira inquietissimo, mi sa :)

sabato 19 gennaio 2008

God bless the GBM



Il Gruppo Botanico Milanese (sede c/o il Civico Museo di Storia Naturale di Milano) organizza...

... quattro serate dedicate alla conoscenza della botanica sistematica delle piante superiori.

Una prima parte inquadra gli aspetti generali di radice, fusto, fiore, frutto; successivamente vengono illustrati i caratteri di riconoscimento delle famiglie, scelte fra le più significative.

Civico Museo di Storia Naturale
Aula Magna
Corso Venezia 55 - Milano
Ingresso libero

ore 21.00

Programma del corso (aggiornato al 21 gennaio 2008):
21 gennaio 2008
Giorgio Ceffali
Famiglie: Euphorbiaceae, Oleaceae, Primulaceae e Gentianaceae

28 gennaio 2008
Roberto Ferranti
Famiglie: Ranuncolaceae, Apiaceae ed Ericaceae

18 febbraio 2008
Sandro Perego
Famiglie: Boracinaceae, Solanaceae, Scrophulariaceae e Campanulaceae

25 febbraio 2008
Enrico Banfi
Famiglia: Rosacee, la scuola dell'inganno

www.gruppobotanicomilanese.it/
(Vi faccio sapere, vi :)

venerdì 18 gennaio 2008

Il vento fa il suo giro / recensione

E l'aura fai son vir

D'accordo che son distratta e non vado spesso al cinema ma è in cartellone a Milano da otto mesi e non me n'ero accorta. In Italia non ha trovato una distribuzione e gira solo grazie al passaparola.

Film parzialmente parlato in occitano, con trama che non entusiasma e fa emergere ricordi diffidentissimi (mmm, un regista della scuola di Olmi, sarà mica tipo Albero degli zoccoli?).
La scuola di Olmi in effetti c'è tutta: ma elaborata in chiave attuale, quasi del tutto priva di imbarazzante moralismo e con lo sguardo rivolto ai nostri desideri di Eden perduto ed alla qualità infima del nostro legame sociale.
La comunità locale di Chersogno, sempre più spopolata, si trova di fronte un pastore in carne ed ossa con famiglia, per giunta francese ("una volta eravamo noi ad andare in Francia, ora vengono qui"): dapprima lo accoglie -pure troppo- poi prevalgono mugugni ed indizi paranoici che si cristallizzano in ostilità aperta.
L'incontro tra Chersogno ed il suo straniero si volge dunque in una consueta vicenda di capri espiatori [1].
In modo assai paradossale, il paese si rivela capacissimo di relazionarsi con il "resto del mondo" in termini di folklore (turisti e troupe televisive alla ricerca di genuinità) ma del tutto incapace di accettare un collega dei propri avi.

Lingua d'oc a parte Chersogno è in realtà la custode di un simulacro senza più sostanza: nessuno più pratica la pastorizia, la tradizione è del tutto formale, i ricordi ormai sfumati nel mito. E un simulacro senza sostanza è un oggetto fragilissimo, utile per le vetrine televisive ma non in grado di reggere le sollecitazioni della realtà, né la minima messa in discussione. Talmente fragile da scoprirsi persino incapace di gestire, in conclusione di vicenda, anche il più semplice dei suoi "diversi interni", il tradizionale "scemo del villaggio". Una comunità che non riesce più ad essere tale.

Chersogno come evidente metafora del simulacro Italia: una società che non riesce più ad essere tale.

Poi -che sia chiaro- questo è quel che ci ho visto io. Altri sono usciti dal Mexico baciando il suolo e ringraziando gli dei per aver loro concesso di vivere a Milano anziché sui bricchi :)

Bellissimi i paesaggi innevati e le riprese aeree, e molto bella la musica. Stupefacente la recitazione di Masa, la più surrealista tra le poesie di César Vallejo (ma a quanto pare questo l'ho notato soltanto io: evvabbe', pazienza).

Per chi è solito andare in montagna cercando quel sano e corroborante contatto con i rudi valligiani: assumere con cautela.

[1] [nel senso più letterale possibile, ohimè]

Giorgio Diritti, 2005, http://www.ilventofailsuogiro.com

martedì 15 gennaio 2008

Occitania a gogò

Prima venne la Val Maira nelle memorie di un emigrante di cent'anni fa -tal Vanzetti Bartolomeo di Villafalletto (Cuneo)- un bel tipo che nel Nuovo Mondo non fece mica molta fortuna.

Poi si appura che Lorenza -donna in grado di riconoscere una specie botanica da un'occhiata noncurante gettata a cento metri di distanza- è nata a Demonte.

De pronto mi ritrovo tra le mani una vecchia edizione de "Il mondo dei vinti" -documento eccezionale: se secoli fa fosse stato in programma per l'esame di Storia dell'agricoltura insieme a "Il capitalismo nelle campagne" avrei ringraziato, y de corazon. Grazie Revelli per aver dimostrato che anche una ricerca sociologica ed antropologica può colpire al cuore in modo definitivo.

Ed evidentemente non ce n'era ancora abbastanza, sicché ci s'è messo pure Valerio (no, non ha un blog, e peccato) con i brandelli del suo diario di bicicletta ("Cuneo-Nizza-Ventimiglia 2004"):

Domenica 29 agosto 2004
Ripartiamo, sempre in leggera salita, lungo la valle del torrente Vermenagna; passiamo vicino a Roccavione e a Robilante. [...] Arriviamo a Vernante [...] il paese mostra numerosi interessanti richiami alla civiltà occitana, nella cui zona ci troviamo. Compro un libro - Bruno Carletto "Carlet", Le nostre radici. La vita e le tradizioni delle valli alpine occitane, Ed. Martini, 2001 - e una busta per spedirlo, per non portarmelo dietro. A vendermelo è la cartolaia, che dice di essere la moglie dell'autore.
[...]
[Limone Piemonte] Prima di risalire la strada che porta all'albergo, ci sediamo al Caffè Carillon, sotto il portico vicino alla piazza, che ha l'aria del locale di antica eleganza; beviamo grappa di moscato e l'Amaro alpino alle erbe prodotto dallo stesso Caffè. [...] in un disegno tutte le valli occitane del Piemonte e soprattutto l'area occitana intera, che va dall'Atlantico fin qui. Estesissima quindi: nel medioevo fu l'area della religione catara.
[...]
Lunedì 30 agosto 2004
[Saorge] Il paese è molto caratteristico, vale la pena di visitarlo: medievale, con strette strade, portichetti, colore grigio. Camminiamo per un quarto d'ora, vediamo numerose insegne in lingua occitana. Sandro ascolta un curioso scambio di battute: una persona dice a un'altra à demain, e questa risponde à deux pieds (à demain suona come à deux mains), senza ridere, così come una risposta in uso.

Infine questo giovine qui (che giusto ieri ha compiuto 31 anni: auguri! :), piemontese da parte paterna, mi ha parlato domenica del film di Giorgio Diritti.

Un mese di Occitania -dove hai detto che è?- come piovesse.
(Due coincidenze sono un indizio, tre sono una prova: e cinque?)

Son qui dunque reduce da biciclettata sotto un non metaforico acquazzone: torno or ora dalla visione de Il vento fa il suo giro (davanti al fato non ci si può esimere, si sa).

Il vento fa il suo giro è un film di cui non si può assolutamente tacere.

E quindi ne parlo, neh?

Gente avvisata. Voi statevi accura, capace che poi segua pure dibattito ;)


Sereni, Emilio / Il capitalismo nelle campagne : (1860-1900) : con un nuovo saggio introduttivo - Torino : Einaudi, 19..

Revelli, Nuto / Il mondo dei vinti : testimonianze di vita contadina - Torino : Einaudi, 1977 (2. ed.)

lunedì 7 gennaio 2008

Fukuoka & Mafalda (1,4 €/l)

Quino (Joaquín Salvador Lavado)

Miguelito:

- Sí, bueno, trabajar para ganarse la vida, claro.

- ¿Pero por qué esa vida que uno se gana tiene que desperdiciarla en trabajar para ganarse la vida?


Trad. (libera): Vado a lavorare per comperarmi la benzina che mi consente di andare a lavorare.

E non bastasse, è pure lunedì.

domenica 6 gennaio 2008

2008 International Year of Potato / 2

Solanum tuberosum
(immagine da http://www.potato2008.org/)

Che poi.

Ogni qualvolta sento nominare l'"effetto farfalla" a me viene in mente che senza la peronospora della patata gli Stati Uniti non avrebbero mai avuto JF Kennedy come presidente.

(Sarà grave?)

2008 International Year of Potato (FAO)

"Si mangiavano patate.

Me raine nonu è quello che ha scoperto le patate. Ha visto attorno al forno delle piante strane, ha tirato fuori una patata: «Ma guarda 'n po che qualità 'd nissöi», perché loro prima mangiavano i nissöi, una patatina selvatica grossa come un mezzo uovo. Ha fatto cuocere quella patata: «Uh che cosa buona». Allora hanno cominciato a seminare le patate, questo avveniva duecento anni fa, le prime patate mangiate a Desertetto.
Oh, l'é pasaine 'd miseria."

Giovanni Caranta detto Peru, nato a Desertetto di Valdieri, classe 1896, contadino; testimonianza del 5 settembre 1970. Revelli, Nuto / Il mondo dei vinti : testimonianze di vita contadina - Torino : Einaudi, 1977 (2. ed.)

venerdì 4 gennaio 2008

A Mario e a Nuto


Buen retiro sotto la neve
(foto di repertorio: gennaio 2006)


"Ho due fratelli con molta vita alle spalle
nati all'ombra delle montagne.
Hanno imparato l'indignazione
nella neve di un paese lontano,
ed hanno scritto libri non inutili.
Come me, hanno tollerato la vista
di Medusa, che non li ha impietriti.
Non si sono lasciati impietrire
dalla lenta nevicata dei giorni".

(Da una lettera di Primo Levi a Mario Rigoni Stern: «So bene che fare poesie non è un mestiere tanto serio, ma mi prendo egualmente la libertà di mandarti questa che s’intitola "A Mario e a Nuto"»).


Nevica.

E qui ne approfittiamo per starcene rincantucciate a leggere:

Rigoni Stern, Mario / Arboreto salvatico - Torino : Einaudi, c1991

Revelli, Nuto / ll mondo dei vinti : testimonianze di vita contadina - Torino : Einaudi, 1977 (2. ed.)