giovedì 6 maggio 2010

La fantasia al podere

(col consueto ritardo)

Mentre i  cattivi maestri erano impegnati a Venezia a sollazzarsi portare il Verbo, a Milano altri cattivi soggetti sfilavano sotto l'egida di San Precario, con curiose parole d'ordine.

Milano, Primo Maggio 2010, Mayday Parade.

 Vendita piantine

Hasta la cicoria siempre

Sarà un'insalata che vi seppellirà

Chiringuito rural



(Tutt'altra storia rispetto alle immagini in arrivo oggi da Atene ma, in qualche modo, pur sempre dentro lo stesso discorso).

domenica 18 aprile 2010

¿Es verde todo lo que se pinta de verde?

Ed ecco sul tronco si rompono gemme / e ovunque rispuntan virgulti  / del verde capitalismo / 
un verde più nuovo dell'erba / che il cuore riposa.


Che tenerezza!

Negli ultimi mesi sul nostro Pianeta tutto e tutti sono diventati verdi.
Non avete anche voi quest'impressione?
Ma tutto e tutti, proprio.

Son verdi i calendari e le agende ecobio delle banche
verde la benzina della mia macchina
verde anche il suo motore.
Verde "la caldaia che fa crescere gli alberi",
verde il motore di ricerca (che salva la foresta pluviale).

The future is green / ******* has answers to the future of cities.
E strepitosamente verdi gli strombazzanti proclami della GDO
[fastidio e imbarazzo].

Ma nulla è verde come il cuore delle industrie chimiche e del potere finanziario:
Ahora, los gigantes de la industria química hacen su publicidad en color verde,  y el Banco Mundial lava su imagen repitiendo la palabra ecología 
en cada página de sus informes y tiñendo de verde sus préstamos [*]
[la Suprema Banquería che si preoccupa del benessere del cittadino! sento che sto per commuovermi]

E tutti tutti improvvisamente sensibili all'ecologia i nostri governanti
incluso quel Benedetto uomo
e il Primo Viejo Verde del nostro Paese
l'Italia tornerà presto ad essere il giardino d'Europa (sempre che riesca a non sprofondare sotto il peso di quei cento milioni di alberi).

Dove ti giri giri: verde, verde! 
E' bello sapere che Amore e Valori autentici -quali Mercato e Ecobusiness- sono in grado di trionfare anche sui peggiori scontri di civiltà.
Eh sì: perché anche nel mondo islamico ultimamente è tutto un fiorire di fondazioni e convegni verdi (veri e/o inventati).
Viviamo nel migliore dei mondi possibili e rischiavamo di non accorgecene: una concordia, un'omologazione armonia mai viste.

Dice: dài, si sono finalmente resi conto di star segando il ramo su cui siamo seduti, stanno pensando alle generazioni future: dàgli tempo, razza di diffidente. Fìdati, disfattista del partito dell'odio.

Possiamo fidarci di queste istituzioni/organizzazioni e di questi personaggi?
Ma certamente: come di una famigliola di crotali che ci inviti a entrare a piedi nudi nella sua tana.

Il sistema s'è finalmente pentito di aver sfruttato e portato al collasso il Pianeta? E' finalmente travolto da orridi sensi di colpa che lo spingono a soccorrere il malato agonizzante? (Prima ti ammazzo e poi ti soccorro: a voi piacerebbe ritrovarvi come medico in sala operatoria l'energumeno che vi ha appena ridotto in fin di vita?)

Non è la gestione razionale delle risorse della Terra che sta a cuore a costoro, bensì il rilancio della crescita e del Mercato.
E il Mercato oggi è Verde.
Finché diciamo genericamente "verde", è un volemose bene universale.
Dovessimo iniziare a dire e praticare seriamente "decrescita", ci manderebbero, temo, i carri armati.


(Sentite scuse ai crotali per la rudezza del paragone.)

lunedì 5 aprile 2010

"L'esplosione lentissima di un seme"




Ringraziamenti a:
- Paolo e fu Gatto Silvestre per l'input
- Hayao e Bruno per tutto il resto.

Che il vicino Totoro vegli sui nostri orticelli primaverili! ;)

sabato 16 gennaio 2010

Se va di traverso












Tuscan Landscape


Non è questo, quel che James vuol sentire mentre contempla la patria di Slow Food, gli antichi casali e le dolci colline, per tacere di quei goduriosi pranzetti a base di pasta, bruschetta, mozzarella e ottimo vino.
Non è questo, quel che James vuole sentire mentre è impegnato a cogliere il legame spirituale tra gli italiani e quel loro leggendario paesaggio pastorale -aria, terra, cibo.

Parole come condizioni disumane rovinano il divertimento, spengono l'entusiasmo.
Quando si inizia a pensare alle implicazioni culinarie di una rivolta, il cibo perde sapore.

Locale, fresco e sano sì.
Etico, no?

James McWilliams su Freakonomics (New York Times Blog) a proposito di Rosarno: Italy’s Culinary Paradox.

(idee chiare, i commentatori di James: And this is different from us… how?)

sabato 9 gennaio 2010

Tipologia di coltura: Agrumi

Nei mesi invernali, da novembre a febbraio, migliaia d'immigrati si riversano nelle campagne della Piana di Gioia Tauro per lavorare alla raccolta di mandarini e arance. [...] Ogni anno, durante i mesi della raccolta, il numero degli immigrati presenti nella zona di Rosarno quadruplica, raggiungendo circa le 4mila unità su una popolazione locale di 15mila. 

Nella zona gli immigrati lavorano in media 2 giorni a settimana per 25 euro al giorno. [...] Nell'85% dei casi, gli stranieri devono acquistare stivali e guanti per affrontare il lavoro. Ogni giorno, fin dalle prime ore dell'alba, si riversano nel centro del paese aspettando di essere reclutati da datori di lavoro e caporali. Nel 10% dei casi gli stranieri pagano 5 euro ai caporali per il trasporto al campo.

Nel corso dell'indagine MSF è venuta in contatto con comunità di immigrati stagionali che versavano in condizioni spaventose: sfruttamento sul lavoro, alloggi totalmente inadeguati, esclusione sociale e in alcuni casi episodi di violenza costituiscono la realtà quotidiana degli stagionali in quest'area.

La situazione nella Piana di Gioia Tauro presenta caratteristiche riferibili dunque a un contesto di crisi umanitaria.

Regione Calabria: Provincia di Reggio Calabria
Rosarno, San Ferdinando e frazione di Marotta
Africani sub-sahariani (94%), età 30 anni (87%)
Popolazione incontrata: 90% irregolare
Nessuno con contratto di lavoro
Tempo di permanenza Stagionali: 87% presente in loco da meno di un mese
Tipologia di coltura: Agrumi

Brani e dati tratti dal Rapporto 2008 ("Una stagione all'inferno") sulle condizioni degli stranieri impiegati come lavoratori stagionali nelle campagne del Sud Italia, a cura di Medici Senza Frontiere.

Foto: da qui
 
Happy New Fear!
(Sempre in ritardo, con gli auguri, io).